mercoledì 8 maggio 2013

Letture...tra gli dei dell'Olimpo (PUNTATA 20)

ECATE  (Daniela R.)
Ecate - Bronzo originale greco

Figlia del titano Crio, Ecate è la dea delle streghe, che poteva concedere agli uomini qualsiasi desiderio.  
Ecate la Giovane, chiamata anche la Potente è quindi la patrona di tutte le arti e i riti magici. Era perciò la dea delle profezie, della luna, della notte, dei boschi, dei lupi.                       
È l’unico esempio di una tripla-dea che rappresenta le tre fasi della vita di una donna: la giovane (Ecate), la sposa (Persefone) e la madre (Demetra), raramente rappresentata nella stessa Grecia. Il numero 3, ovviamente, la rappresenta.
La prima raffigurazione di Ecate di cui si ha conoscenza è una piccola terracotta trovata ad Atene; la dea è seduta su un trono con una ghirlanda sulla testa, ma le successive raffigurazioni la vedono prima come un singola fanciulla, quindi come una donna con tre teste o sei braccia o tre corpi, spesso uno di schiena all'altro e con numerosi oggetti e simboli nelle mani.
Spesso è stata raffigurata con tre teste: serpente, cavallo e cane, con tre corpi o con sembianze di cane, o accompagnata da cani ululanti. Associata in alcuni casi ai cicli lunari, insieme ad altre divinità come Artemide e Selene, simboleggiava la Luna calante.
Le sue statue venivano poste negli incroci a protezione dei viandanti, perché era l'unica capace di guardare in tre direzioni contemporaneamente.

Altro nome dato ad Ecate è Phosphoros cioè  "portatrice di luce", ed è probabilmente legato alla sua immagine più nota, quella del tedoforo (il portatore della torcia, come quella olimpica).
Phosphoros è stato anche il nome greco per la "stella del mattino", cioè il pianeta Venere.

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