venerdì 26 aprile 2013

Letture...tra gli dei dell'Olimpo (PUNTATA 18)

LE NAIADI (Tecla L.)

Le naiadi erano le dee dei corsi d’acqua dolce.
Di origine greca,  il loro nome significava ninfe della natura; proprio per questo erano unite
da una “sorellanza” speciale .

Le Naiadi erano divise in 3 gruppi:

  • ninfe dei laghi
  • ninfe dei fiumi
  • ninfe delle paludi
Sulle Naiadi sono state trovate pochissime informazioni, ma tra queste due sono le storie in particolare :
La storia di Narciso: fu ucciso da una Naiade perché gli aveva spezzato il cuore  e per mano sua un giovane innamorato di lui si uccise. Gli fece trovare la spada con cui si era suicidato ma si narra che a lui non interessò molto …..poiché pensava solo a sé.

La storia di Eracle: in quest’altra leggenda si racconta che una Naiade dei fiumi uscì dall’acqua e trovò l’eroe addormentato, nelle sue vesti di montone.
Si innamorarono, si sposarono ed ebbero 2 bambini.

Le Naiadi vengono sempre rappresentate come splendide fanciulle semplicemente nude, con immortale naturalezza; così belle che a loro, di sembianze umane, venne dedicata una fontana (la fontana delle Naiadi, a Roma)

letture...tra gli dei dell'Olimpo (PUNTATA 17)

EFESTO (Fabio S.)


Nella mitologia greca Efesto era inventore e maestro della lavorazione dei metalli.
Figlio della dea Era e di Zeus (con il fratello Ares, dio della guerra) egli era il dio del fuoco, il fabbro divino, il signore delle fucine; forgiava armi e oggetti vari.
Sono celebri in questo senso le armi di Achille e soprattutto lo scudo, in cui sono rappresentate le attività degli uomini, come in una straordinaria opera d’arte.
Efesto era brutto e zoppo; deforme dalla nascita, riusciva a camminare solo grazie all’aiuto di un bastone.
Alla nascita, poiché era magro e gracile, sua madre lo aveva gettato dall’Olimpo senza pietà. Fortunatamente cadde in mare, dove le ninfe Teti ed Eurinome si presero cura di lui. Per nove anni rimase in una grotta sottomarina, dove imparò a forgiare gioielli e oggetti utili. Fu per la sua bravura, riconosciuta dagli dei, che Efesto poté fare ritorno sull’Olimpo.                  
Una volta là, per vendicarsi di sua madre le costruì un trono d’oro che in realtà era una trappola: sedendosi, la madre rimase intrappolata senza più la possibilità di muoversi. Per liberarla, Efesto ottenne in cambio, come sposa, nientemeno che Afrodite. Le opere d'arte che lo ritraggono lo presentano spesso mentre fatica a reggersi e si appoggia sulla sua incudine mentre in alcuni dipinti trovati su antichi vasi è rappresentato con i piedi rovesciati all'indietro.  Con la sua abilità costruì il carro di Helios, l’elmo di Ade che rendeva invisibili e il tridente di Poseidone; non solo, egli eresse splendide sale e palazzi, consentendo agli dei di vivere in mezzo al lusso.  Il suo culto non era molto diffuso: la città di Efestia, a lui consacrata sorgeva sull'isola di Lemno, il centro nel mondo greco. Ad Atene il suo culto era legato alla lavorazione del metallo; in suo onore si celebravano le Efestie, cerimonie e giochi durante i quali si svolgeva una corsa di giovani con fiaccole accese, nella quale risultava vincitore chi conservava accesa la fiamma più a lungo.
Nella mitologia romana Efesto veniva chiamato Vulcano.
 


Letture...tra gli dei dell'Olimpo (PUNTATA 16)

ARTEMIDE (Silvia L.)

Artemide di Leocare (Louvre)
Artemide (per i romani la dea Diana) era la sorella gemella di Apollo, nata sull'isola di Delo dall'amore di Zeus e Leto.  
Aveva molte cose in comune col fratello, ad esempio come le morti improvvise degli uomini erano attribuite ad Apollo, quelle delle donne erano attribuite ad Artemide.
Era la divinità della Luna, e come Apollo era diventata dea della Luna soltanto quando il suo mito si era confuso e identificato con quello di Selene, che più anticamente era stata la divinità di questo astro.
Artemide, come dea della Luna e signora della notte, veniva spesso invocata anche con il nome di Ecate, confondendola con l'antica divinità della stirpe dei Titani.
Rischiarando di notte le strade con la luce della luna, era considerata la protettrice e la guida dei viandanti, specialmente nei boschi.
I boschi però, nelle notti di luna si popolano di animali: lepri, cervi, daini e tutti gli atri animali di bosco; per questo Artemide era anche la dea della caccia.
Accompagnata dalle ninfe chiamate Driadi, seguita da cani, percorreva i boschi. Cacciava le gli animali, ma li amava e proteggeva.
Artemide era rappresentata come una giovane dal viso delicato e bellissimo con l'arco, la faretra e con una corta tunica; per la sua qualità di dea della Luna aveva sul capo una corona di stelle o più spesso una falce di luna.
Le erano sacri tra gli animali la cerva, il cane, il cinghiale e il lupo; tra le piante l'alloro, il cedro e l'olivo.
Amando molto la vita libera all'aperto, Artemide non avrebbe potuto legarsi in matrimonio; un po’ come Atena. Si racconta però che una volta Artemide si fosse innamorata di un pastore bellissimo, Endimione, che pascolava le greggi sul monte Latmo: lei scendeva ogni notte nella caverna dove il pastore dormiva, per sorvegliarlo, guardarlo e stargli vicino in silenzio.
 


martedì 23 aprile 2013

Presidenti...si nasce o si diventa per 2 volte?

22 APRILE 2013: FARE CONVIVENZA CIVICA IN UNA GIORNATA STORICA

Il Presidente della Repubblica rappresenta l'unità della nazione.                             
Viene eletto dai due rami del Parlamento (Camera e Senato) e da rappresentanti delle regioni chiamati “grandi elettori” (tre per ognuna, ad eccezione della Valle d'Aosta che ne ha uno solo, per un totale di 58); dura in carica per sette anni.
La residenza ufficiale del Presidente della Repubblica è il palazzo del Quirinale, sull'omonimo colle romano.
Giorgio Napolitano, undicesimo Presidente della nostra Repubblica, è  il primo della storia d'Italia a ricevere l'incarico per due volte e ieri, 22 aprile 2013 alle ore 17, in Parlamento ha giurato per il suo secondo mandato.


Ora riprenderà appieno i suoi poteri di capo dello Stato, poiché nel cosiddetto SEMESTRE BIANCO, cioé i 6 mesi che precedono la fine dell’incarico, secondo l’art.88 della Costituzione il Presidente della Repubblica non ha il potere di sciogliere le Camere (norma che fu introdotta nel timore che un capo di Stato si potesse avvalere di tale potere per favorire, attraverso elezioni politiche anticipate, la formazione di un Parlamento meglio disposto verso una sua eventuale rielezione).

Giorgio Napolitano ha quasi 88 anni e in precedenza non si era dichiarato disponibile a restare ancora; ma quasi tutte le forze politiche hanno insistito perché a quanto pare nessuno é meglio di lui, e così il nostro illustre "Primo Cittadino d'Italia" ha accettato e si è assunto la responsabilità di dar vita, sotto la sua guida, al nuovo Governo che gli Italiani attendono da settimane.
E salvare l’Italia dalla crisi.
                                                   La classe quinta!

lunedì 22 aprile 2013

Letture...tra gli dei dell'Olimpo (PUNTATA 15)


LE ARPIE(Michael M.)


Ceramica greca (430 a.C.)
Secondo la mitologia greca, le Arpie erano figlie di Gaia e Poseidone, il dio dei mari; confinate nelle isole Stofadi del Mar Ionio dallo stesso Zeus, che le usava contro coloro che voleva perseguitare. L'urlo delle Arpie è narrato come micidiale,  potente e agghiacciante
Le Arpie (il nome significa "rapitrici") erano creature mostruose, con viso di donna e corpo    d'uccello. I loro nomi erano: Podarge, Aello, Ocipite, Tiella, Celeno. Queste creature impersonificavano la furia dei venti marini; l’'origine del loro mito è legata infatti al voler rendere divino il  vento, ma in seguito le Arpie impersonarono le avversità che colpivano intere popolazioni: le guerre, le carestie, le epidemie e i cataclismi. Più tardi ancora, furono considerate creature infernali che rapivano le anime dei morti per trasportarle nell’aria. Ci sono differenti immagini che rappresentano il loro aspetto: secondo alcuni erano terrificanti, somiglianti ad un uomo vecchio e brutto, con la parte inferiore del corpo e le gambe di un uccello (di cui avevano anche le ali). 
I capelli sono arruffati, gli occhi neri e carichi di malvagità. La loro particolarità sta nel loro famoso e pericolosissimo canto: si narra infatti che tutti gli uomini che hanno ascoltato le loro nenie sono rimasti come ipnotizzati, perdendo la volontà e provando un incredibile senso di attrazione nei loro confronti; attrazione che spesso portava alla morte. Molto più avanti nel tempo queste creature sono state rappresentate invece con corpi di donne giovani e attraenti, pur rimanendo aggressive e malvagie, e continuando ad avere lo stesso canto ammaliatore, capace di soggiogare anche l'uomo con la volontà più ferma.

Letture...tra gli dei dell'Olimpo (PUNTATA 14)

IL MINOTAURO (Elia G.)

A Creta, quando il re dell’isola morì, si scatenò la lotta per la successione. Minosse, che era il primogenito, pretese il trono per sé,  dichiarando che quello era il volere degli dei e che poteva dimostrarlo poiché qualunque cosa avesse chiesto...gli sarebbe stata data.
Così sacrificò a Poseidone i suoi animali migliori, chiedendogli di inviargli un toro come simbolo dell’apprezzamento verso di lui e promettendo di sacrificarlo subito in suo onore.
Poseidone lo accontentò e fece uscire dal mare un bellissimo e possente toro bianco di grande valore; ovviamente i fratelli accettarono che Minosse diventasse il re, ma dopo l’incoronazione egli decise di tenere il toro per sé.
Poseidone lo punì, facendo innamorare del toro sua moglie Pasifae.
Il mito racconta che dalla loro unione nacque un essere mostruoso: foroce e selvaggio, aveva un corpo umano ma zoccoli, pelliccia, coda e testa di toro: il Minotauro. Re Minosse fece costruire da Dedalo un labirinto intricato, dal quale nessuno sarebbe potuto uscire, e vi rinchiuse la creatura... Il labirinto diventò famoso come “ il labirinto di Cnosso”.
Quando il figlio di Minosse venne ucciso dagli Ateniesi, per vendicarsi il re stabilì che Atene inviasse ogni nove anni 7 bambini e 7 bambine da offrire in pasto al Minotauro. Questo sacrificio fu ripetuto due sole volte, perché poi Teseo volle far parte del gruppo destinato al sacrificio per . sconfiggere il mostro. Arianna, anch'essa figlia di Minosse, si innamorò di lui e gli regalò un gomitolo di filo rosso con cui ritrovare la strada per uscire dal labirinto. Quando Teseo trovò il Minotauro lo uccise, secondo alcune leggende con una spada, secondo altre invece aspettando che il mostro dormisse e poi pugnalandolo.    
                                                                                         

Letture...tra gli dei dell'Olimpo (PUNTATA 13)

POSEIDONE (Luca C.)

Era il fratello più giovane di Zeus. Ottenne il dominio del mare quando Ade ebbe quello degli Inferi e Zeus quello del cielo e della terra; era un dio molto potente e altrettanto venerato, soprattutto nelle isole della Grecia.
Veniva rappresentato simile a Zeus, alto e robusto, con una muscolatura poderosa ed un aspetto da vecchio lupo di mare; i capelli e la barba erano rappresentati neri e spettinati; in mano aveva sempre un tridente.
Proprio questo, dono dei Ciclopi, era il simbolo di Poseidone; con il tridente poteva scatenare e calmare le tempeste, provocare terremoti, fare sprizzare l'acqua delle sorgenti e proteggere la pesca, la navigazione, i porti e i marinai.
Quelli che invece gli erano antipatici o gli avevano mancato di rispetto morivano annegati..
Come le altre divinità marine (Proteo e Nereo) Poseidone poteva cambiare forma, proprio come il mare che cambia forma continuamente.
Poseidone è legato al mito di Atlantide: secondo la leggenda, infatti, egli è il progenitore della popolazione che abitava l’isola.
Il dio è anche una figura centrale nell’Odissea, in quanto cercò in tutti i modi di ostacolare il ritorno di Ulisse ad Itaca, visto che aveva osato sfidarlo accecandone il figlio, Polifemo.
Poseidone inoltre compare spesso in numerosi miti nei quali crea, dalla schiuma del mare, terribili mostri pronti a divorare e a punire gli uomini per i loro errori!

sabato 13 aprile 2013

SPETTACOLO TEATRALE

Il giorno 12 Aprile le classi I e II della Scuola primaria insieme ai compagni della Scuola dell'infanzia hanno partecipato a Cormano allo spettacolo: "CIPI', BANDIERA SOTTO IL CIELO CHE SI MUOVE" organizzato dal Teatro del Buratto . Tale rappresentazione è stata scelta a conclusione della lettura in classe del libro di Mario Lodi "Cipì" nell'ambito della promozione alla lettura.

MANOVRE DI DISOSTRUZIONE

ATTENZIONE: parliamo di “Manovre di disostruzione”. Ogni anno in Italia 50 bambini perdono la vita per soffocamento da corpo estraneo, cioè un piccolo oggetto o semplicemente il cibo ingerito. Il dato, già di per sé drammatico, lo è ancor di più se si pensa che il non sapere come comportarsi in tali situazioni fa sì che le persone che assistono alla tragedia possano commettere azioni istintive e pericolose per il bambino stesso. Di fronte a questi dati, siamo portati a pensare che simili tragedie siano lontano dal nostro quotidiano, ci si fa scudo pensando che ai nostri bambini questo non potrà mai accadere. Purtroppo le statistiche dicono il contrario. Il non sapere genera errori! Troppo spesso le mamme, i papà, nonni e tutte le persone che hanno quotidianamente a che fare con i bambini sono completamente all’oscuro delle manovre di disostruzione pediatrica. Per questo motivo Avis Comunale Airuno in collaborazione con la Croce Rossa – Comitato di Merate ha organizzato il giorno 13 Aprile dalle ore 14,30 alle 16,30 una lezione gratuita di Manovre di disostruzione pediatrica (0-14 anni), aperta a tutta la popolazione, con materiale informativo e attestato di partecipazione. L’incontro è stato molto interessante, chi vuole reperire informazioni puo’ visitare il sito www.manovredisostruzionepediatriche.com

mercoledì 10 aprile 2013

Meraviglie nel cortile della scuola

Narcisi e altri..."fiorellini"

Ammirate cosa c'è nel cortile delle classi prima, seconda e quinta...all'intervallo...

 

 

Lecco ...libri... e il lago

Manifestazione "Leggermente"
Promozione alla lettura
Incontro con Mario Salla Gallina, autore de "La magia di Caterina"
Classi prima e seconda




 ... e poi tutti sul lungolago




Letture...tra gli dei dell'Olimpo (PUNTATA 12)

Avanti ancora a tutta forza tra i miti dell'antica Grecia!  Oggi....

IL CENTAURO  Andrea T.

Il Centauro é un animale mitologico, metà cavallo e metà uomo; quasi sempre é descritto con un carattere violento, selvaggio, brutale: armato di clava o di arco emette anche spaventose urla. La sua figura ha origine dall'amore fra il re Issione e la dea Erea Nefele, da cui nacque un Centauro, capostipite di tutti i centauri.
Nel ll millennio a.C. non era ancora conosciuto in Grecia, ma é probabile che in alcune regioni  lontane, come la Tracia o la Tessaglia, vivessero delle tribù esperte nell’ammaestrare alcuni animali selvatici. Per questo si sarebbe creata l'immagine di un essere mitico che univa... il cavaliere alla sua cavalcatura. Alcuni centauri diedero vita a leggende proprie, come Euritione, Nesso, Falco e Chirone; di quest’ultimo in particolare si racconta che si distinguesse dagli altri per la grande bontà d'animo e saggezza, per la conoscenza delle scienze e in particolare di quella medica ( fu chiamato a curare Achille quando, a seguito delle magie praticate dalla madre Teti per renderlo immortale, si ustionò una caviglia).
Chirone gliela sostituì con quella di un gigante morto, particolarmente dotato nella corsa (e proprio questo avrebbe dato ad  Achille l’appellativo di  pie' veloce”  ovvero piede veloce).  
In epoca moderna i centauri sono diventati personaggi tipici della letteratura di stile fantasy. La loro particolarità sta nel possedere pregi e difetti del genere umano a livelli elevatissimi: da un’estrema saggezza alla più incredibile crudeltà.
Il centauro viene rappresentato spesso con i capelli in fiamme, armato di freccia e arco; talvolta l'obiettivo é una colomba o un cervo, figure simboliche dell'anima e facili prede, spesso raffigurate mentre vengono trascinate via dopo la cattura. Una variante principale é il centauro sagittario, rappresentato con due sole zampe da cavallo; altre versioni lo mostrano raffigurato con la testa rivolta all'indietro, arco in mano per scagliare frecce.

sabato 6 aprile 2013

FACCIO E IMPARO


RISPARMIARE... SI PUO' ! 

Dal 15 ottobre 2012 alunni, insegnanti e personale ATA della Scuola Primaria si sono impegnati ad adottare abitudini quotidiane “risparmiose”: la LUCE è stata utilizzata al meglio per evitare sprechi.

Bene, ora i risultati stanno arrivando, così come i complimenti dell'Assessore Enrico Acquati, del Sindaco  e dell'amministrazione comunale: l’iniziativa viene giudicata una piccola ma importante “goccia” per un mondo più vivibile! 
Consumi energia elettrica Scuola Primaria “A. Moro”  
CONFRONTO fra autunno 2011 e 2012









Anno  2011 ==>
Ottobre
Novembre
Dicembre




KW ===>
2742
3784
3633












Anno  2012 ==>
Ottobre
Novembre
Dicembre




KW ===>
2683
3569
3545












Differenza ===>>
-59
-215
-88




Giudizio ===>
Positivo
Ottimo
Positivo