lunedì 22 aprile 2013

Letture...tra gli dei dell'Olimpo (PUNTATA 15)


LE ARPIE(Michael M.)


Ceramica greca (430 a.C.)
Secondo la mitologia greca, le Arpie erano figlie di Gaia e Poseidone, il dio dei mari; confinate nelle isole Stofadi del Mar Ionio dallo stesso Zeus, che le usava contro coloro che voleva perseguitare. L'urlo delle Arpie è narrato come micidiale,  potente e agghiacciante
Le Arpie (il nome significa "rapitrici") erano creature mostruose, con viso di donna e corpo    d'uccello. I loro nomi erano: Podarge, Aello, Ocipite, Tiella, Celeno. Queste creature impersonificavano la furia dei venti marini; l’'origine del loro mito è legata infatti al voler rendere divino il  vento, ma in seguito le Arpie impersonarono le avversità che colpivano intere popolazioni: le guerre, le carestie, le epidemie e i cataclismi. Più tardi ancora, furono considerate creature infernali che rapivano le anime dei morti per trasportarle nell’aria. Ci sono differenti immagini che rappresentano il loro aspetto: secondo alcuni erano terrificanti, somiglianti ad un uomo vecchio e brutto, con la parte inferiore del corpo e le gambe di un uccello (di cui avevano anche le ali). 
I capelli sono arruffati, gli occhi neri e carichi di malvagità. La loro particolarità sta nel loro famoso e pericolosissimo canto: si narra infatti che tutti gli uomini che hanno ascoltato le loro nenie sono rimasti come ipnotizzati, perdendo la volontà e provando un incredibile senso di attrazione nei loro confronti; attrazione che spesso portava alla morte. Molto più avanti nel tempo queste creature sono state rappresentate invece con corpi di donne giovani e attraenti, pur rimanendo aggressive e malvagie, e continuando ad avere lo stesso canto ammaliatore, capace di soggiogare anche l'uomo con la volontà più ferma.

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