domenica 27 gennaio 2013

PER NON DIMENTICARE

Gli alunni della scuola primaria di Airuno hanno voluto ricordare la giornata della memoria con  le loro considerazioni sfociate in una vera e propria scultura dal titolo:"SENZA PACE"





 
    Questo titolo esprime tutta la paura, tutta la sofferenza provata dagli ebrei in quel periodo ed il grande desiderio di pace per un popolo intero.
    Abbiamo voluto usare materiali particolari come il metallo e il vetro, che richiamano la paura, la freddezza e la solitudine. Il vetro ricorda l’identità spezzata di questo popolo, di queste persone, ed in particolare ricorda la "notte dei cristalli".
    Il metallo è freddo, come il filo spinato, come la tristezza, come la solitudine e la paura degli ebrei. Tutti avevano freddo, paura, tutti erano soli.
    Il colore rosso ricorda il sangue, la sofferenza provata da quelle persone nei campi di concentramento, la tristezza e l’umiliazione di essere continuamente maltrattati, di essere isolati, di non poter parlare con nessuno, ma di essere isolati dietro fili spinati.
    Il colore azzurro rappresenta la libertà ed è il colore della stella di Davide.E’ la speranza di non morire e poter finalmente un giorno vivere in pace nelle proprie famiglie.
    I cuori rappresentano i sentimenti più profondi dell’uomo e li abbiamo legati a delle ali, alla libertà e al desiderio di pace.
    Un mucchio di pigiami che riporta la memoria agli orrori subiti dagli ebrei, gettati vivi in fosse ed uccisi in massa.
    Elementi isolati da tutto il resto, anche tra le macchie azzurre (libertà), perché anche chi è sopravvissuto ai campi di concentramento è comunque rimasto solo, magari senza i figli tanto amati e la famiglia intera.
    Abbiamo voluto mettere una poesia di P. Levi, che ammonisce al ricordo di questi momenti terribili, perché mai più nella storia dell’umanità ci siano simili orrori.
    PER NON DIMENTICARE
    Voi che vivete sicuri
    Nelle vostre tiepide case ,
    voi che trovate tornando a sera
    il cibo caldo e visi amici:
    considerate se questo è un uomo
    che lavora nel fango,
    che non conosce pace,
    che lotta per mezzo pane,
    che muore per un sì o per un no.
    Considerate se questa è una donna,
    senza capelli e senza nome,
    senza più forza di ricordare,
    vuoti gli occhi e freddo il grembo
    come una rana d’inverno.
    Meditate che questo è stato:
    vi comando queste parole.
    Scolpitele nel vostro cuore
    Stando in casa, andando per via,
    coricandovi ,alzandovi.
    Ripetetela ai vostri figli.
    O vi si sfaccia la casa,
    la malattia vi impedisca,
    i vostri nati torcano il viso da voi.
    PRIMO LEVI

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