POESIE
PER RIFLETTERE E …
VOGLIA
DI PACE
Le voci dei bimbi il
vento raccoglie
e poi le sparpaglia tra
i rami e le foglie
di alberi antichi, con
grosse radici
che sanno ascoltare le
cose che dici
per poi raccontarle,
giù... giù... nel profondo
al Cuore che batte al
centro del mondo.
Se un bimbo sorride,
sorride anche il Cuore
ed ecco spuntare in un
prato un bel fiore.
Se un bimbo è felice,
il Cuore è contento
e nascon farfalle che
danzan col vento.
Ma, a volte, le risa
diventano pianti:
le lacrime scendono,
calde e pesanti,
colpiscon la Terra che
trema, impaurita,
vedendo la morte
mischiarsi alla vita.
Bombardano, sparano e
parlan di pace,
al Cuore del mondo ‘sta
cosa non piace:
«Se di odio e violenza
riempite la Terra,
non siate bugiardi:
chiamatela guerra!
La pace è sorridere,
darsi la mano,
dormire tranquilli,
guardare lontano
e in fondo vedere, nel
cielo sereno,
i sette colori
dell’arcobaleno.
Soltanto se
spargi la voglia di amare
il vento sorride e può
allora portare
agli alberi antichi e
alle loro radici
le voci ed i sogni di
bimbi felici!"
Elio Giacone
UN SOLDATO SCRIVE …
I morti
è meglio
che non
vedano quel
che
sono capaci di fare i vivi
e la
strada storta
che sta
prendendo il mondo
è
meglio che non si accorgano nemmeno
che noi
siamo diventati
così
poveri e tanto miseri
che non
siamo capaci di volerci bene
no, è
meglio che i morti
stiamo
nella neve
e nel
ghiaccio
e che
non sappiano di noi,
altrimenti
potrebbero pensare
di
essere morti invano
ed
allora si sentirebbero
ancora
più soli.
Gian
Maria Bonaldi
(combattente
sull’Adamello – Guerra 1914 - 1915)
PRIMA VENNERO...
Prima vennero per gli Ebrei,
e io non dissi nulla
perché non ero Ebreo.
Poi vennero per i Comunisti
io non dissi nulla
perché non ero Comunista.
Poi vennero per i Sindacalisti,
e io non dissi nulla
perché non ero Sindacalista.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno
che potesse dire qualcosa.
Martin Niemöller
SE QUESTO E’ UN UOMO
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici.
Considerate se questo è un uomo,
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi:
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Primo
Levi
CLASSE VA