Noi abbiamo pensato soprattutto a Malala: una ragazzina poco più grande di noi che ha ricevuto il premio Nobel per la pace. Ha difeso il diritto di tutti i bambini e di tutte le bambine di andare a scuola e, per questo, è stata ferita gravemente
Abbiamo letto una poesia molto toccante, a lei dedicata, scritta dalla maestra Germana Bruno
MALALA!
Perché con le armi non ci distruggano il domani!”
Il grido di Malala sia ascoltato,
del diritto allo studio nessuno deve essere privato.
È ancora una bambina ma non ha paura,
sa che non c’è pace senza cultura,
sa che l’ignoranza crea sofferenza
e che alimenta ingiustizia e violenza.
Così con coraggio va a scuola ogni giorno
cosciente del rischio di non far più ritorno.
Nel suo paese pensieri un po’ strani
stan nella testa dei talebani:
“Le femmine a scuola non devono andare,
ma devon soltanto servire e pregare
perché non è sano e non è morale
far ciò che solo l’uomo può fare”.
Malala, con grande tenacia e coraggio,
vuole sconfiggere un brutto retaggio,
ma questo non piace a quella gente strana,
Malala non rispetta la legge talebana.
Perciò va zittita senza alcuna pietà,
questa bimba che anela alla libertà.
Così un giorno qualunque, un giorno di scuola,
lei cade per terra, distesa, da sola.
I suoi sogni in un lampo ha visto svanire
Perché s’è sentita d’un tratto morire.
Resisti, Malala, non è la tua ora,
è tempo di vivere e lottare ancora,
metti la penna nelle tue mani,
è l’arma che può migliorare il domani!
Ed ecco le nostre riflessioni
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