Achille era l’ultimo dei sette figli di Peleo e Teti. Suo padre, Peleo, era il re dei Mirmidoni, un popolo della mitologia greca.
Teti immerge il piccolo Achille nel fiume Stige |
Achille era immortale, questo significa che non poteva essere ucciso. Alcune versioni raccontano che Teti, mentre stava esponendo Achille sul fuoco, venne interrotta da Peleo, che le tolse di mano il piccolo quando non era stato ancora stato reso invulnerabile al tallone. Un’altra versione dice che la madre, per renderlo immortale, avesse immerso il neonato nelle acque dello Stige, tenendolo sospeso per il tallone; per questo l’unica parte del corpicino a non essere invulnerabile era rimasta proprio quella. Ancora oggi, per indicare il punto debole di una persona, si usa l’espressione: “tallone di Achille”.
La vicenda per cui Achille viene ricordato -e che lo rende uno dei famosi protagonisti dell'Iliade- è la sua partecipazione alla Guerra di Troia. Un giorno un oracolo profetizzò a Teti che Achille sarebbe rimasto ucciso durante una guerra che si sarebbe combattuta contro la città di Troia; la madre allora fece rifugiare il figlio presso la corte di Licomede, re di Sciro. Teti supplicò il Destino perché mutasse la tragica fine di Achille e le fu proposto di scegliere per suo figlio o una vita lunga e senza meriti oppure una morte gloriosa. Fu Achille stesso che scelse quest'ultima.
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